Bali, cosa fare e vedere a Ubud e dintorni
In un itinerario di almeno dieci/dodici giorni a Bali, Ubud è la base di partenza perfetta per esplorare l’isola.
Da tempo Ubud si è guadagnata la fama di “cuore” di Bali, luogo ideale dove scoprire cultura e tradizione balinese, e soprattutto pittura.
E qui infatti che negli anni pittori ed intellettuali occidental si sono lasciati ispirare.
Ubud, centro artistico e culturale, è sicuramente un luogo importante a cui dedicare almeno tre o quattro giorni.
Base di partenza per esplorare la zona centrale e nord di Bali, ma luogo che offre ancora un assaggio della vita rurale dedita alla campagna e alla lavorazione di pietra e legno.
Lungo le strade che portano a Ubud sono infatti tanti i villaggi tipici che si possono visitare, così come gli scenari incatenvoli delle risaie che vi lascieranno a bocca aperta.
Eh si, le risaie di Bali sono un capolavoro scenografico.
Cosa vedere a Ubud e dintorni.
Ubud, un tempo nota come “villaggio dei pittori”, ammetto che l’ho trovata decisamente chiassosa, iper turistica (pure troppo visto che ci hanno costruito anche uno Starbucks) e ben lontana da ciò che mi aspettavo.
Insomma non è proprio la “vera Bali” di cui tutti parlano, e forse il fascino di una volta è stato rimpiazzato da confusione, taxi, motorini, clacson e bancarelle per nulla esotiche.
Però Ubud va vista, e non mancano templi e luoghi imperdibili. Ecco quali, secondo me.
Pura Taman Saraswati
Il tempio, eretto negli anni ’50, è circondato da un giardino aquatico con fiori di loto, luogo molto carino e perfetto per degli scatti quando non è troppo affollato.
Puri Saren
E’ il Palazzo Reale di Ubud, che risale alla fine del ‘800. Luogo simbolo per cerimonie religiose.
Mercato di Ubud
Grande, colorato, affollato. Mi aspettavo un mercato più tipico lo ammetto, e invece tra le bancarelle ho trovato oggetti piuttosto mediocri, occidentali e per nulla tipici, peccato.
Se non siete amanti di queste cose, beh vi consiglio di spendere davvero poco tempo tra queste bancarelle.
Monkey Forest
La Foresta delle Scimmie è forse uno dei luoghi più conosciuti e famosi ad Ubud.
Nel cuore della città, al fondo di una lunga strada, ecco che appare questa foresta regno di scimmie macao per nulla simpatiche, anzi (tenete borse e zaini ben chiusi e toglietevi cappello e occhiali, sono ottime ladruncole).
Per organizzare al meglio la visita di Ubud trovate il Centro informazioni turistiche proprio nel centro città, a due passi dal mercato.
Qui vi daranno mappe e cartine e vi possono organizzare mini tour guidati di Ubud e dintorni.
Tra le cose da fare a Ubud, concedetevi del tempo per un massaggio in una Spa o in un centro benessere, qui ne trovate un sacco. Il più noto è il Bali Botanic Day Spa, ma anche Ubud traditional Spa non è male.
Amate la cucina?
Ecco una cosa che rimpiango di non aver fatto a Bali, o meglio a Ubud, una lezione di cucina balinese.
Ero così titubante nei confronti del cibo. La mia prima volta in Asia invece è stata più che perfetta. La cucina indonesiana, le spezie ed i profumi balinesi sono stati una piacevole e deliziosa scoperta.
Cosa visitare nei dintorni di Ubud.
Non limitavi ad un tour solo della cittadina di Ubud, se avete intenzione di soggiornare qui più notti, a bordo di un motorino o in auto con un driver (soluzione che consiglio) potete andare alla scoperta delle campagne e dei villaggi circostanti che forse riusciranno a trasportarvi in ciò che doveva essere ai tempi la “vera Bali”.
Risaie di Tegalalang
Prima tappa nei dintorni di Ubud sono queste risaie.
Verdi, luccicanti, spettacolari!
Impossibile non rimanere a bocca aperta, per lo meno se è la prima volta che vi trovate di fronte a queste risaie a terrazza. Un capolavoro scenografico incredibile.
E siccome me l’avete chiesto in tanti, e qui che trovate l’iconica scritta “Love Bali” con i palloncini, dove scattare una fotografia con vista sulle risaie (che fa tanto Instagram lo ammetto).
Le risaie e le campagne intorno a Ubud sono perfette per una passeggiata, occhio al sole cocente, perciò ritagliatevi del tempo per esplorare questi luoghi anche perchè la camminata tra le risaie di Tegalalang è piuttosto lunga, nel caso percorretene solo una parte.
Tegalalang è anche un semplice villaggio dedito alla fabbricazione di prodotti artigianali e non sarà inusuale trovare a bordo strada balinesi all’opera che intagliano il legno.
Pura Tirta Empul
Non lontano da Ubud questo è sicuramente uno dei templi imperdibili secondo me.
Luogo di preghiera dove tra le acque sacre i balinesi si immergono per ritrovare armonia ed equilibrio, portando offerte rituali con fiori, frutta e cibo.
Lungo la strada che da Ubud vi porterà al Pura Tirta Empul Temple, incontrerete piccoli villaggi come Kebon, a circa 3 km dalle risaie, e Kenderan, piccolo borgo reale, e Sebatu, molto noto per le sculture in legno e anche per la danza balinese tradizionale.
Tra laboratori dove si lavora il legno, trovate anche un piccolo tempio della sorgente il Pura Gunung Kawi.
Qui chiedete al vostro driver, o alla vostra guida se potete fotografare le vasche di acqua sorgente quando vi sono appunto balinesi immersi.
Goa Gajah
A circa un’ora di auto da Ubud, a seconda del traffico, la caverna dell’elefante “Goa Gajah” è un’altra tappa consigliata durante la vostra esplorazione nei dintorni di Ubud.
La caverna è piuttosto piccola, e curiosa direi, e al suo interno si trovano statue buddiste e shivite. Santuari e acque sorgenti rendono questo posto un’attrattiva molto turistica, ma forse un pochino meno rispetto ai grandi templi di Bali.
Tante le soluzioni dove dormire a Ubud.
Dai boutique hotel con piscina a sfioro nel cuore delle risaie, a piccoli bed and breakfast e a modesti hotel curati.
Il consiglio è quello di soggiornare fuori dal caos della città, a qualche chilometro da Ubud, dove i galli cantano ad ogni ora, e dove gli scooter scorrazzano e i taxisti usano il clacson un pochino troppo.
Lasciate che Ubud sia il primo approccio che avrete di Bali, e da qui potrete organizzare numerose escursioni ai templi più noti, andare alla scoperta del nord dell’isola, lungo il vulcano Kintamani per esempio.
Chiedete consiglio a driver e guide esperte, ma seguite anche la vostra ispirazione.
Personalmente non ho voluto visitare troppi templi, non era il caso di “collezionare” scatti di luoghi sacri quando Bali offre molto anche tra i suoi paesaggi e nei piccoli villaggi. La sua storia e tradizione si incontra anche nei cibi, nei profumi, ma soprattutto nelle persone e nei loro sorrisi.
No Comments